I marchi e le loro agenzie sono molto sensibili ai feedback del pubblico, sia positivi che negativi. È incredibile la differenza che può fare anche solo una manciata di lettere, e-mail o post sui social media.
Il modo in cui le persone vengono mostrate o meno nella pubblicità influenza il modo in cui la nostra società le vede e agisce nei loro confronti. La pubblicità mainstream non solo riflette gli atteggiamenti attuali, ma plasma anche quelli futuri.
L'ageismo nella pubblicità assume forme diverse
Esclusione. Alcune campagne pretendono di mostrare "tutti gli australiani", ma escludono gli anziani.
Stereotipi. Quando le persone anziane vengono incluse, sono spesso stereotipate come fragili, smemorate, sciocche o interessate solo a temi come i nipoti e i problemi di salute.
Derisione. Le persone anziane sono talvolta oggetto di scherzi nelle pubblicità: perdono le chiavi, camminano troppo lentamente o non sono in grado di usare la tecnologia.
Una malattia da curare. L'intera industria dell'anti-invecchiamento è costruita sulla premessa che l'età è brutta e le rughe sono un problema da risolvere.
Tutto ciò contribuisce a far sì che gli anziani si sentano più facilmente invisibili e privi di valore e che l'età avanzata sia vista come una fase della vita negativa da temere.
Come potete contribuire a porre fine all'ageismo nella pubblicità?
Siate gli occhi e le orecchie del cambiamento positivo.
Se una pubblicità stereotipa, denigra o esclude inutilmente gli anziani, scrivete all'inserzionista, all'emittente o alla piattaforma di social media per esprimere la vostra disapprovazione. La maggior parte dei marchi ha un proprio sito web con i dettagli di contatto. A volte può essere efficace ricordare all'inserzionista che anche gli anziani acquistano i loro prodotti e servizi. Se volete, potete utilizzare il nostro modello. Potete anche presentare un reclamo formale agli Ad Standards.
Quando vedete una pubblicità che ritrae gli anziani in modo positivo, scrivete all'inserzionista, all'emittente o alla piattaforma di social media. Il cambiamento non passa solo dalla denuncia del male, ma anche dall'elogio del bene. Ringraziate l'inserzionista per non aver ceduto all'ageismo nelle sue pubblicità e incoraggiatelo a continuare a ritrarre positivamente gli anziani nelle campagne future.
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